sabato 13 dicembre 2008

Un defibrillatore nelle scuole.

Ansa - da 4 ore 49 minuti


(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Un defibrillatore nelle scuole: con il nuovo anno partiranno nuove 'lezioni di cuore' per alunni e docenti. Questo il progetto nato dalla collaborazione fra la Societa' Italiana di Cardiologia (Sic), la fondazione italiana Cuore e Circolazione Onlus e il Ministero della Pubblica Istruzione, che portera' tra i ragazzi come primo passo un defibrillatore. Si inizia con un corso-pilota a Roma nella sede della Sic, dedicato alla rianimazione cardiopolmonare in cui saranno coinvolti un professore e uno studente per ogni regione. ''Questa e' un'importante iniziativa considerato il dramma rappresentato dalla morte improvvisa che in Italia colpisce una persona ogni nove minuti. Molte delle quali sono giovanissime - hanno affermato in una nota Francesco Fedele, presidente della Sic e Salvatore Novo presidente della Fondazione, che hanno presentato il progetto in occasione della giornata d'apertura del 69° Congresso Sic a Roma - In Italia i casi di morte improvvisa sono 57mila ogni anno e rappresentano il 10 per cento della mortalita' totale e il 40 per cento di tutti i decessi per causa cardiaca''. (ANSA).
http://it.notizie.yahoo.com/10/20081213/thl-sanita-lezioni-di-cuore-a-scuola-con-deebc83.html




Fondazione Giorgio Castelli onlus

Perchè

La Fondazione è nata per ricordare Giorgio Castelli, giovane calciatore dilettante morto sul campo di gioco per un arresto cardiaco, mentre si allenava con la squadra. La sera del 24/02/06 moriva tra le braccia del fratello gemello Alessio e del fratello maggiore Valerio, sotto lo sguardo attonito dei compagni di squadra: il 1 di giugno avrebbe compiuto 17 anni! Giorgio non sarebbe diventato mai un campione del calcio, ma campione di vita lo era già per la sua sensibilità, il suo altruismo, la sua generosità. In campo non mollava mai: per i compagni era "il Gladiatore".



Che cosa è

La Fondazione è stata creata per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari, per dare vita a progetti di ricerca sulle patololgie cardiache, per affiancare l'opera dei medici nella quotidiana lotta contro quella che è la prima causa di morte nel Mondo occidentale.



Cosa faremo

Il primo progetto-obiettivo riguarderà l'addestramento alla rianimazione cardio-respiratoria di base e all'uso del defribrillatore semiautomatico (BLS-D) degli operatori che assistono i giovani nella pratica dell'attività sportiva (allenatori, massaggiatori, dirigenti accompagnatori). Alle società di appartenenza che avranno aderito all'iniziativa sarà fornito un kit per la rianimazione cardio-respiratoria ed un defribrillatore semiautomatico. I corsi verranno svolti da personale esperto ed abilitato, fornito dall'ARES 118-Lazio, avranno una durata di 5 ore ed alla fine sarà rilasciata una certificazione attestante, nei termini di legge, la qualifica di soccorritore non sanitario abilitato alla pratica della BLS-D. Saranno previsti dopo un anno corsi di riaddestramento di breve durata. Organizzeremo inoltre incontri divulgativi, tenuti da esperti del settore, con i giovani atleti ed i loro familiari sui temi del pronto soccorso, della corretta alimentazione e della lotta al doping sportvo.



A chi ci rivolgiamo

A tutti coloro che hanno a cuore la propria salute e quella dei loro cari, agli sportivi, a chi ha un figlio che pratica sport, alle Società e Federazioni Sportive, alle Autorità competenti, ai Comuni, alle Organizzazioni del soccorso.



Il nostro futuro

Un Comitato scientifico composto da esperti coadiuverà il Consiglio di Amministrazione della Fondazione nella scelta dei progetti da realizzare nel futuro. Confidiamo nel sostegno morale e materiale di tutti coloro che avranno la generosità di offrircelo.
http://www.liceo-newton.com/Fondazione%20Giorgio%20Castelli.htm
http://www.gc6.org/

L'ultimo saluto a Giorgio Castelli giovane calciatore del Real Tor Sapienza
Nella chiesa di Santa Barnaba a Torpignattara

di Nicola Capozza - 28/02/2006

Giorgio Castelli, 16 anni, non potrà più scendere in campo con la maglia gialla e verde della squadra di calcio Real Tor Sapienza. Stroncato da un infarto venerdi scorso, durante il riscaldamento prima della partita. Morire a quell’età tra le braccia del fratello gemello su un campo di periferia, il luogo scelto da questo giovane calciatore per gioire e magari sognare. Non è giusto. E’ umanamente inaccettabile che una vita così esuberante non abbia potuto “dribblare” una morte così improvvisa.

Non se ne danno pace i suoi familiari (ad essi vanno le nostre più sincere condoglianze), i suoi amici, il presidente della sua squadra, tutti noi. Atroce destino. Proprio nei giorni in cui i tifosi della sua squadra del cuore, la Roma, festeggiano il primato assoluto delle undici vittorie consecutive in campionato. Perrotta, il suo giocatore romanista preferito, l’ha voluto ricordare prima della partita a tutti i tifosi, deponendo un mazzo di fiori sotto la curva Sud, la curva da dove avrebbe potuto assistere personalmente al successo giallorosso del derby di domenica sera.

Il quartiere e la via dove viveva, in via Francesco Paciotti a Tor Pignattara, gli ha tributato l’ultimo saluto, martedi 28 febbraio, nella chiesa di Santa Barnaba.
Mezz’ora prima della funzione religiosa la chiesa è già folta di gente. Altre aspettano fuori la bara, che arriva alle ore 11,25 coperta col drappo giallo verde dei colori sociali della società calcistica.

Il cielo terso e assolato sembra accoglierlo per l’ultima volta col suo tepore.
Tutta la comunità di Tor Pignattara-Casilino e il sindaco di Roma, Veltroni, in rappresentanza dell’intera città, abbracciano idealmente il giovane corpo inanimato. La società di calcio Roma gli rende omaggio con la presenza di Tempestilli.

Tanti giovani sono presenti ai funerali. Ci sono gli studenti della 3° liceo scientifico “Newton” di viale Manzoni, la classe che frequentava Giorgio, con lo zaino di scuola sulle spalle. Si vede tra la folla tutta la squadra di calcio con i dirigenti del Real Tor Sapienza in tuta di rappresentanza che sembrano sperduti nel vuoto. E molti altri amici e conoscenti del ragazzo e della famiglia. Tutti con gli occhi lucidi e sbarrati per l’incredulità.

Ora la parola è alla magistratura che dovrà appurare le eventuali responsabilità.
Per ora, Roma piange un suo figlio che lascia la maglia di gioco gialla numero 6 deposta sulla bara ben spiegata dalle mani pietose dei suoi amici.

http://www.abitarearoma.net/index.php?doc=articolo&id_articolo=1690

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