venerdì 19 dicembre 2008

Incontri: progetto un pc nello zainetto.

Intervista doppia a Paola Limone e Dario Zucchini



Paola Limone e Dario Zucchini raccontano l'esperienza di un gruppo di
docenti ed esperti appassionati ai temi dei PC ultraportatili.

























Come è nata l'idea di sperimentare i netbook a scuola?





Foto Paola Limone




Paola Limone:

L'idea nasce da un gruppo di lavoro di docenti ed esperti che si è
appassionato ai temi dei PC ultraportatili. In anteprima nazionale
hanno presentato una completa recensione
dell'OLPC XO. Da questa prima esperienza è nata l'idea di avviare una
sperimentazione per introdurre nelle scuole primarie un computer per
ogni bambino. Quest'anno i computer utilizzati sono i jumpc
dell'Olidata: computer Italiani, progettati appositamente per i
bambini, con un fattore di forma simile al OLPC e tecnologia ClassMate
di Intel.



Dario Zucchini:

Se la presenza di un computer in ogni ufficio è una realtà globale
innegabile, il sogno di un computer in ogni casa si è già realizzato in
buona parte del mondo sviluppato. In questo contesto la vecchia “ora di
informatica” fatta a scuola è probabilmente un modello non più
sostenibile. Probabilmente per scuole e atenei sta arrivando l’ora di
rivoluzionare le aule generiche con lavagna e cattedra sempre uguali da
300 anni. Il progetto OLPC (un computer per bambino) di Nicholas
Negroponte ha consentito di aprire una strada nuova che ha abbassato i
prezzi dei computer ultraportatili e che porterà il computer ad essere
utilizzato a scuola al pari di libri e quaderni e calcolatrice nei
prossimi anni. Grazie al JumPC di Olidata è stato, quindi, possibile
sperimentare in anticipo su tre classi Piemontesi quello che potrebbero
essere la scuola e lo zainetto del futuro.

























Dov'è la novità, il livello di innovazione, di questa proposta?





Paola Limone:

Ciò che differenzia il nostro progetto da altri percorsi realizzati con
i computer nelle scuole è la possibilità rendere le tecnologie digitali
di comunicazione un elemento davvero importante per la facilitazione
degli apprendimenti. Ogni allievo, avendo il suo pc portatile, sarà
guidato ed invitato ad usarlo nelle attività didattiche e nei diversi
campi di conoscenza. Il lavoro di preparazione del "kit didattico"
(scelta dei siti autorizzati per la navigazione, scelta dei software
didatticamente utili da installare) è un altra importantissima novità.
Non è la macchina a fare scuola, è sempre il docente che prepara
percorsi didattici in base alle esigenze curricolari della propria
classe. L'insegnante ha però bisogno di poter progettare attività e
percorsi su computer che siano già ampliamente arricchiti di risorse e
che garantiscano sicurezza e poca manutenzione. Abbiamo notizie che in
questi mesi, in altre classi di scuole italiane, si iniziano ad usare
computer per ogni bambino. Purtroppo non si hanno notizie circa
preparazione che è stata fatta per le macchine nè su ciò che i docenti
hanno progettato di fare in classe. Il valore della condivisione delle
esperienze è a nostro parere fondamentale, soprattutto in casi di
esperienze pilota come queste. La replicabilità di quanto da noi
progettato e la disponibilità a mettere in rete per tutti il materiale
da noi prodotto e il resoconto delle esperienze rende la nostra
proposta partticolarmente importante per tutti coloro che vorranno
sperimentare percorsi simili. Ci auguriamo che in futuro si creino reti
tra scuole interessate da sperimentazioni simili, per poter cooperare
al fine di migliorare l'offerta formativa.



Dario Zucchini:

Abbiamo voluto fin da subito superare il modello attuale di classe e di
laboratorio: i computer sono dello studente e stanno nello zainetto, i
computer vengono usati con continuità tutti i giorni di scuola sia a
casa che a scuola. Lo studente alla sera mette in carica il PC e lo
porta a scuola già carico e pronto per l’uso. Niente fili, niente
ingombranti e scomodi accessori, niente armadietti per riporre il
computer a file lezione. La classe viene dotata di connettività
wireless e di alimentatori e batterie di riserva (anche i dettagli di
questo tipo sono importanti). I computer sono sempre pronti per l’uso.
Quasi tutte le TIC che vengono introdotte nelle scuole hanno, poi, un
limite ben preciso: Si tratta di modelli imposti dall’alto attuati
mediante forniture approssimative di hardware e software solo in parte
corretti da abbondante formazione accademica. Questo tipo di
“colonizzazione” porta le attrezzature ad essere sottoutilizzate se non
da docenti assolutamente appassionati e devoti alla tecnologia.
Computer forniti senza un preciso ed accurato impianto software
richiedono continua manutenzione anche per garantire le funzionalità
più banali e disincentivano docenti e studenti. Bastano cinque minuti
in rete per mettere fuori uso un computer nuovo appena acceso e su
questi problemi le scuole sono lasciate in balia di fornitori senza
scrupoli.In questo progetto, invece, ogni dettaglio tecnico, ergonomico
e didattico non è stato lasciato al caso. I computer sono stati forniti
direttamente agli studenti che li portano nello zainetto a casa ed a
scuola. Un pc che sta con lo studente non deve richiedere nessun tipo
di manutenzione, deve essere sempre pronto all’uso, non deve prendere
virus, deve avere una dotazione software il più possibile completa e,
soprattutto, deve consentire allo studente di navigare in assoluta
sicurezza sia a casa che a scuola. Questa è la vera novità e sta
funzionando molto bene. Con una configurazione “perfetta” i docenti si
possono finalmente occupare di didattica assistita dalle TIC e non
della manutenzione dei computer o, peggio, di “imparare ad usare il
computer”.

























Come funziona la collaborazione tra un istituto secondario ed una scuola elementare?





Foto D. Zucchini




Dario Zucchini:

L’impianto
software prevede un desktop specifico per bambini (magic desktop) al
quale vengono aggiunti 900 siti sicuri, 80 attività sa svolgere sul web
e una decina di software didattici di qualità e gratuiti. L’impianto è
talmente sicuro che non serve neanche un software antivirus e gli
aggiornamenti sono superflui. Gli studenti dell’ istituto tecnico
Ettore Majorana hanno installato e configurato in serie tutti questi 60
PC ed offrono l’assistenza tecnica per l’eventuale ripristino del
software in caso di guasti. Le scuole sanno già cosa serve alle scuole,
gli studenti più grandi preparano i computer agli studenti più piccoli.
Semplice ed efficace. Effettivamente non serve scomodare gli atenei per
ore e ore di formazione accademica basta una buona configurazione. Il
computer lo sanno usare tutti è quello che ci fai con il computer che
fa la differenza.

























Com'è stata accolta nelle classi coinvolte e nella scuola coinvolta la novità?





Paola Limone:

La
novità è stata accolta con interesse dai docenti e dalle famiglie, e
con entusiasmo dai bambini. Le garanzie offerte per la navigazione
protetta e la ricchezza dei programmi scelti per scopi didattici sono
rassicuranti e di stimolo per la creatività dei singoli bambini e per
le loro famiglie. I Dirigenti scolastici hanno appoggiato con
entusiasmo l'iniziativa.



Dario Zucchini:

Osservando i ragazzi delle primarie
in azione con i JumPC mi sono reso conto che i fanciulli, in quanto
nativi digitali, sono effettivamente decisamente più evoluti di come la
società degli adulti li dipinge. Basterebbe spingere seriamente in
avanti lo studio delle scienze e delle tecnologie e avremmo un mondo di
scienziati quindicenni. A 18 anni però è innegabile che non hanno più
lo stesso entusiasmo per il mondo e per la scoperta e la spiegazione è
una sola: tre anni di scuola media più altri cinque di scuola superiore
senza mai vedere un laboratorio, sempre a ripetere le stesse cose e con
curricoli obsoleti sono probabilmente il modo migliore per annientare
la forza di volontà di chiunque!

























Quali obiettivi vi ponete per il prossimo anno scolastico?





Paola Limone:

Il
progetto "Un PC per ogni studente" intende proseguire il prossimo anno
scolastico aumentando il numero di scuole coinvolte. Le scuole
piemontesi interessate alla sperimentazione possono compilare un questionario online
per segnalare la loro candidatura per partecipare all'eventuale
edizione 2009-2010. Si accettano anche idee e proposte progettuali
propedeutiche all'introduzione dei PC nelle classi.



Dario Zucchini:

Estendere
il numero di classi coinvolte nella sperimentazione, raccogliere buone
idee per utilizzare il computer al meglio in classe e migliorare
ulteriormente la configurazione “perfetta” senza la quale è inutile
spedire i computer nelle classi.

Ulteriori informazioni sono disponibili qui





Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.