sabato 13 dicembre 2008
A Milano il preside della scuola media Quintino di Vona ha deciso di fare un corso di Internet per avvicinare i professori al mondo dei loro studenti.
Se i ragazzini passano i pomeriggi su Facebook, è bene che i loro insegnanti sappiano almeno come funziona. Con questo spirito alla scuola media Quintino di Vona, in via Sacchini, è partito un corso di formazione per i professori su podcast e Internet 2.0. Un ciclo di incontri pomeridiani per insegnare ai docenti a utilizzare i programmi di file sharing, i social network e i blog più amati dagli studenti. L’obiettivo è quello di realizzare un sito Internet a scopo didattico, dove i ragazzi possano poi caricare filmati e file audio.
Il preside Giuseppe Losio spiega: «Solo con una vera padronanza del mezzo elettronico i docenti possono capire il mondo in cui vivono gli studenti e insegnare loro a fare un uso responsabile del computer». Per consentire agli insegnanti di fare pratica, la scuola ha acquistato due computer nuovi e particolarmente facili da usare. Come istruttore è stato chiamato Cesare Benedetti, professore di educazione tecnica a Bollate e pioniere in Italia dell’e-learning, l’apprendimento con strumenti elettronici. Dei novanta docenti della scuola media Quintino di Vona, in zona Loreto, dieci hanno già seguito il corso: quattro incontri pomeridiani di due ore ciascuno, per un una spesa complessiva di 300 euro, tutti a carico dell’istituto.
Un altro ciclo comincerà a gennaio. E visto l’entusiasmo suscitato dal corso, il preside già pensa di estendelo anche ai trenta maestri della scuola elementare ospitata nel centro scolastico che dirige: «Partiremo al più presto — dice Losio — anche per i bambini dai sei ai dieci anni il pc oggi è uno strumento familiare, deve esserlo anche per le maestre». Fra chi ha già frequentato le lezioni c’è Patrizia Golin, da 28 anni insegnante di matematica alle medie, responsabile del progetto. «Ora so come funzionano Messager, YouTube, Myspace e da tempo uso Skype per telefonare — racconta la professoressa — ho anche amici che insistono perché io apra una mia scheda personale su Facebook, ma non ci penso nemmeno».
Va bene trasformarsi in cyberprof, ma a tutto c’è un limite. «L’o biettivo del corso — continua l’insegnante — è guadagnare dimestichezza con il computer per il bene dei ragazzi, non mettere le nostre fotografie in rete di modo che tutti possano guardarle». La versione preliminare del sito su cui i ragazzi potranno poi mettere i loro podcast è già in fase di lavorazione, la messa online è prevista per i primi mesi del 2009. L’idea di avviare tutti i docenti a una vera alfabetizzazione informatica al preside è venuta dopo che a settembre due studenti di seconda media avevano caricato su YouTube un filmato offensivo. Un video girato in classe con il telefonino in cui mimavano atti sessuali nei confronti di una compagna.
Fra le punizioni pensate dalla scuola per i ragazzini c’era anche il compito di mettere in rete un filmato riparatore di contenuto positivo. Ma il preside ha poi deciso di coinvolgere tutti i ragazzi della scuola, in un progetto più ampio. «Sono convinto che Internet sia un’opportunità di apprendimento straordinaria — dice Losio — l’importante è insegnare ai ragazzini a usarlo in modo intelligente». Prima, però, i prof devono imparare come si fa.
(12 dicembre 2008)
http://milano.repubblica.it/dettaglio/I-prof-vanno-a-lezione-di-Facebook-e-YouTube/1560812?ref=rephp
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