martedì 12 agosto 2008
DAL POF DI ISTITUTO AL POF DI TERRITORIO,
http://www.mequa.it/pofterritorio/il_progetto.htm
L’esperienza umbra verso la costruzione di un modello per il sistema formativo territoriale
L’esame delle complesse modifiche istituzionali avviate dalla riforma del titolo V della Costituzione, l’emanazione da parte della Regione Umbria del disegno di legge sul “ Sistema Formativo Integrato Regionale” ( S.F.I.R.), la particolare struttura culturale, sociale e territoriale dell’Umbria ha sollecitato l’U.S.R. ad attivare un progetto di ricerca – formazione - azione per approfondire la conoscenza delle diverse innovazioni normative che si vanno progressivamente attuando e consolidando e , soprattutto, dei loro effetti di ricaduta sul sistema formativo regionale.
L’idea sottesa al progetto di ricerca è stata quella di verificare la possibilità di individuare e costruire forme istituzionali innovative, capaci di affrontare in modo nuovo le esigenze correlate allo stato sociale e alle vocazioni culturali dei soggetti presenti ed operanti a vario titolo nel contesto, nella prospettiva di valorizzare e riconoscere le risorse presenti sui diversi territori.
Il progetto, in sintesi, tendeva alla ricerca di nuovi equilibri istituzionali tra dimensione centrale e territorio, in una logica partecipata del servizio pubblico.
La finalità ultima era quella di verificare la praticabilità di un “modello” atto a governare il passaggio dalla visione di programmazione centralizzata ed interventista a quella che estremizza l’ autonoma iniziativa dei soggetti, mediante la definizione di una modalità regolatrice fra due istanze apparentemente divergenti.
Il riferimento , pertanto, è stato quello del concetto di Governance , inteso come la capacità delle istituzioni di coordinare e orientare l’azione dei diversi attori del sistema sociale ed economico valorizzando le attività di regolazione e orientamento ed alleggerendo procedure e regole amministrative (A. VERGANI , 2005).
Il termine Governance è sempre più utilizzato come categoria- guida nell'ambito delle politiche pubbliche, per sottolineare la prevalenza di logiche di tipo negoziale e relazionale, coordinative, piuttosto di quelle di vero e proprio Government basate esclusivamente sulla normazione e sulla programmazione.
Il progetto, nella fase di avvio, ha previsto l’inserimento dei soggetti coinvolti nel servizio dell’istruzione e della formazione in ambito regionale; in modo particolare sono stati invitati a partecipare all’attività la Regione dell’Umbria - Assessorato all’Istruzione e alla Formazione – e l’allora I.R.R.E., in quanto istituto regionale con compiti specifici relativi alla ricerca sulla formazione.
L’attività di ricerca – azione e di formazione è stata guidata dalla dott.ssa Anna Armone –Ufficio Formazione personale della P.A. -Dipartimento della Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio- e dal prof. Mario di Mauro – Università Ca’ Foscari di Venezia.
Prima fase – a.s. 2004-2005 - Ricerca delle esperienze presenti sul territorio in termini di intese, protocolli, convenzioni, costituzioni di rete,…e di ricognizione delle pratiche esperite dalle scuole rispetto ai contesti territoriali in cui operano.
Seconda fase – a.s. 2005 – 2006 - Esame del disegno di legge regionale sul sistema formativo integrato e pubblicazione degli esiti della I fase di sperimentazione per la successiva diffusione dell’iniziativa
Terza fase – a.s. 2006 – 2007 - Avvio del piano di formazione destinato ai dirigenti scolastici aderenti al progetto di sperimentazione, coinvolti, insieme ad uno staff di scuola da essi selezionato, in un percorso di formazione, curato dai responsabili scientifici del progetto, attivato in poli di aggregazione territoriale coincidenti con gli ambiti deliberati dalla Regione .
L’attività di formazione si è conclusa nel mese di maggio 2007 con l’impegno, assunto sia dall’USR che dalla Regione, di avviare durante il periodo precedente all’inizio dell’ anno scolastico 2007-08, i lavori preparatori necessari per il coinvolgimento dei diversi soggetti nella costruzione di un modello di POF da implementare dopo averlo validato al termine della sperimentazione
Il determinarsi di eventi non previsti e il mancato, sicuro riferimento normativo in ordine a taluni aspetti determinanti ai fini della costruzione di un POF di territorio, hanno portato l’USR a recedere dall’intenzione di costruire e sperimentare un modello di pianificazione dell’offerta formativa che avrebbe potuto perdere validità e non essere più cogente nel momento in cui fossero stati assunti provvedimenti non coerenti con le tesi assunte come fondazione teorica e giuridica dell’ipotesi adottata.
Nell’anno scolastico 2007- 2008, quindi, è stato attivato un processo di riesame e di approfondimento teso ad individuare quali possano essere le modalità organizzative e gestionali per garantire l’ efficacia ed il miglioramento della qualità dei servizi resi, nonché la preparazione di “interventi di sistema”. Partendo dall’esperienza realizzata da chi ha partecipato fin dall’inizio al progetto di ricerca e privilegiando metodologie atte a valorizzare il ruolo attivo delle scuole, l’ U.S.R. ha, dunque, promosso una riflessione sulla territorialità che rappresenta la dimensione entro cui, oggi, una molteplicità di soggetti si muove, opera e coopera nella realizzazione dei servizi ai cittadini
Sabrina Boarelli
Dirigente ispettore tecnico
U.S.R. per l’Umbria
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